LA FRANCIA AL VOTO: CHI ARRIVERA’ ALL’ELISEO?

Il 23 aprile il popolo francese sarà chiamato al voto per scegliere il nuovo successore di Hollande

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È fissato per il 23 aprile il primo turno delle presidenziali per decretare chi sarà il nuovo volto che rappresenterà una tra le più importanti nazioni europee, in un periodo storico di grandi tensioni mondiali.

Cinque i nomi di quelli che, secondo gli ultimi sondaggi, saranno impegnati nella lotta per arrivare al probabile ballottaggio del 7 maggio: Marine Le Pen (FrontNational), Emmanuel Macron (En Marche!), Jean-Luc Melenchon (La Franceinsoumise), Francois Fillon (Les Republicains) e Benoit Hamon (Parti socialiste). Cinque candidati, cinque programmi per nulla affini tra loro.

Dall’instaurazione di un tetto massimo di diecimila migranti, alle limitazioni per le domande d’asilo, all’espulsione degli stranieri vicini ai movimenti radicali ealla chiusura delle “moschee estremiste” . Drastiche sotto tutti i profili, le proposte della candidata del Front National.

Più moderato resta Macron, che stila un programma di innovazione, senza distaccarsi troppo dalla politica attuale francese. “Facilitiamo il diritto d’asilo in Francia, lottiamo contro le disuguaglianze attraverso l’integrazione sociale nelle scuole, realizziamo una coalizione universale contro lo Stato Islamico”, propone invece Melenchon.

Il candidato del partito socialista lascia, invece, all’Europa “la questione immigrazione”, si sbilancia ben poco sull’argomento terrorismo e si concentra sull’istruzione, proponendo significativi cambiamenti.

Infine, la sorpresa di queste elezioni francesi, Francois Fillon, propone l’inserimento di quote sull’immigrazione, lo sviluppo dei programmi scuola-lavoro e, per la questione “terrorismo”, afferma di voler aumentare l’investimento in risorse umane e militari.

Immigrazione, istruzione e terrorismo non sono, però, i soli punti affrontati dai candidati. Se un minimo di criticità politica si è conservata, non è difficile immaginare come i temi “Europa” e “politica estera” riscuotano grande interesse.

Lasciare il comando della Nato. Referendum sul mantenimento della Francianell’Ue – incalza la Le Pen. Rimanere nella Nato. L’Europa è un elemento fondamentale per la Francia – risponde Macron. Disimpegniamo dalla Nato. L’Europa va cambiata o abbandonata – riprende Melenchon. Rimanere nell’Ue, ma interrompere il suo processo di allargamento – conclude Fillon. Cinque scenari complessi e distinti.

Le statistiche non mancano, ma dopo gli errati sondaggi delle elezioni americane e della Brexit, quanto potrebbero essere affidabili questa volta?

E’ chiaro, comunque, che chiunque sarà il nuovo presidente francese dovrà sorreggere il peso di una Francia sull’orlo del cambiamento, in una situazione globale non meno articolata.

 

A cura di Rossella Savojardo 

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