L’ALTRA METÀ DEL CIELO

Nella suggestiva atmosfera dell’Aula Magna della nostra università, sabato 10 novembre abbiamo udito la voce di grandi donne: Josephine Baker, Nellie Bly, Ipazia di Alessandria e molte altre ancora. Sandra Zoccolan, Virginia Zini e Matilde Ficheris, grazie al pianoforte di Mell Morcone, ci hanno fatto rivivere storie di Donne con la D maiuscola con lo spettacolo L’altra metà del cielo, liberamente tratto da Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini. Quale miglior modo di celebrare, in occasione del suo ottantesimo anniversario, una realtà come quella del Collegio Marianum, fucina di donne valorose che hanno vissuto appieno la storia, ognuna nel suo tempo?

Le donne per secoli sono state all’ombra del cosiddetto “sesso forte”, come presenza costante e silenziosa che ha dovuto faticare e lottare per ottenere la parità di genere, che forse ancora oggi non si può considerare totalmente raggiunta.

“Le donne sono come le rose” afferma la scrittrice del libro, assegnando ad ognuna di loro una rosa, tutte diverse, tutte bellissime. Alla fine di ogni racconto, le attrici ci hanno fatto sentire attraverso le parole ogni diverso profumo e ci hanno raccontato, anche con l’aiuto della musica, la forza vitale e la passione che caratterizza questi fiori, simboli di grandi personaggi femminili.

Ognuna di noi ha potuto rispecchiarsi nelle storie di queste Donne: a partire da Josephine Baker, che, nata in una condizione servile e discriminata in America per il colore della sua pelle, solo nella capitale francese, stregata dal fascino del palcoscenico, riesce ad ottenere la libertà e il rispetto con il suo nome d’arte di “Perla Nera”, grazie alla sua ironia, al suo talento e alla sua forza di volontà. Ma Josephine Baker non è solo questo, infatti alla fine della guerra riceverà anche una medaglia dalla Legion d’Onore per aver militato nella Resistenza.

Come non ricordare Nellie Bly, giornalista dalle idee geniali e folli, che per scrivere un’inchiesta si fa addirittura internare in una struttura di cura, indagando sul campo le condizioni in cui vengono tenute le pazienti. E sfida il colosso della letteratura scientifica, Jules Verne, compiendo in solitudine Il giro del mondo in ottanta giorni. Poi, durante la Prima Guerra Mondiale, racconta senza pietà né retorica, senza filtri né veli, le barbarie delle trincee.

A seguire Angela Devis, citata da grandissimi nomi della musica, da De Gregori ai Rolling Stones; impossibile non rimanere colpiti dalla veemenza e dalla convinzione con cui conduce le sue battaglie contro la discriminazione, contro la disparità di sesso e di razza. Continua ogni giorno, ancora oggi, a lottare con il suo sorriso disarmante e non smette di essere fonte di ispirazione per le nuove generazioni.

Con un salto nel tempo non si può non citare Ipazia d’Alessandria, definita dall’intellettuale Blaise Pascal “l’ultimo fiore meraviglioso della gentilezza e della scienza ellenica”. Con la sua audacia e, soprattutto, con la volontà di mantenere una libertà intellettuale, svincolata da dogmi e religioni, ha spaventato al punto tale i suoi contemporanei da essere definita “diabolica”; con la sua morte per lapidazione non solo hanno cercato di eliminare ogni traccia del suo corpo, ma anche di distruggere ogni traccia del suo sapere e delle sue scoperte, poiché ritenute troppo libere e, di conseguenza, pericolose.

Si potrebbero elencare altre cento Donne come loro, e chissà quante altre di cui non conosciamo la storia. Tutte insieme costituiamo “l’altra metà del cielo”, quella in cui non c’è posto per pregiudizi e discriminazioni, quella in cui il coraggio non si dimostra con le armi ma con il pensiero, quella alimentata dal romanticismo e dalla passione, che sono la scintilla per le imprese straordinarie, quei piccoli grandi gesti che ognuna di noi compie ogni giorno.

A cura di Lidia Margiotta

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