VIVA I GIUSTI

VITA E PENSIERO CELEBRA I SUOI CENT’ANNI E TRASFORMA LA CATTOLICA IN UN SALONE LETTERARIO

La casa editrice Vita e Pensiero, per il centenario dalla sua fondazione ha animato l’Ateneo con un ricco catalogo di iniziative che hanno coinvolto gli studenti e non, conducendoli in un viaggio alla scoperta dei capolavori della letteratura e della saggistica di ogni tempo. I festeggiamenti sono culminati in quattro giornate, dal 14 al 18 novembre, in concomitanza con Bookcity, in una combinazione significativa che ha condotto l’Università Cattolica all’interno del Festival della Lettura.

Il ciclo di reading ad alta voce “I giusti continuano a leggere. 100 lettori per un secolo di libri”, promosso dalla casa editrice, ha visto protagonisti i giovani lettori volontari, per lo più studenti dell’Ateneo.

Durante la prima giornata i lettori si sono riuniti nel Cortile San Benedetto e, tra i libri del Salottino del libro usato, si è dato inizio al ciclo di letture, coordinato dal giornalista di Avvenire e scrittore Alessandro Zaccuri.  Gli avventori hanno avuto la possibilità di scegliere le loro letture accompagnati dal monologo interiore di Molly Bloom, dalla malinconica poesia di Clemente Rebora e dalle sagge parole di Albus Silente.

Il secondo appuntamento ha visto protagonista Alessandro Rosina, coordinatore della principale indagine italiana sulle nuove generazioni e opinionista di La Repubblica, che ha raccontato il significato odierno della parola “formazione” tratto dal suo nuovo libro “Il futuro non invecchia”. A fare da cornice alla sua riflessione, fra le altre, le parole di Steiner hanno preso vita attraverso le voci dei giovani lettori e hanno stimolato un confronto generazionale su tematiche di grande attualità.

I vincitori del “Premio Bonura per la critica militante” Andrea Caterini e Raffaele Manica hanno preso parte al terzo incontro, tenutosi nella Libreria Vita e Pensiero, dove protagoniste sono state le pagine di critici letterari come Franco Fontini, ma anche di autori classici come Manzoni, Gadda, l’amatissimo Carlo Collodi e anche la rivisitazione del testo di Ariosto da parte di Italo Calvino.

La giornata conclusiva si è svolta al Teatro Franco Parenti, dove lo scrittore argentino Alberto Manguel, allievo di Borges e, sul finire della vita del maestro, anche suo lettore, ha incantato l’auditorium con una profonda riflessione sul doppio filo che lega la vita ai libri. Ha ricordato, in particolare, come le opere di Stevenson e Kipling gli abbiano insegnato il valore dell’amicizia, come Jules Verne gli abbia fatto vivere avventure inimmaginabili, come abbia imparato cosa sia l’amore grazie a “Le mille e una notte”, e persino del suo incontro con la morte attraverso oscuri romanzi polizieschi.  A seguire la performance dell’attore Lino Guanciale ha catturato l’attenzione del pubblico grazie alla sua interpretazione della poesia di Borges “I Giusti”. L’opera dell’autore argentino è stata, infatti, il simbolo della manifestazione: ha ispirato il titolo del ciclo di reading ed è stata letta all’inizio di ogni incontro. Durante la mattinata è stato proiettato il video “Viva il lettore” che ha visto protagonisti gli studenti residenti nei quattro collegi della Cattolica, a cui sono state poste delle domande inerenti alla loro passione per i libri, e a cui è stato chiesto di riflettere sull’importanza della lettura nella formazione dell’individuo. Sono infine intervenuti Alessandro Zaccuri, Giuseppe Lupo, Roberto Righetto, Silvano Petrosino, che hanno selezionato le 100 letture insieme all’editrice.

Federica Ciurlia

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