Informarsi insieme

Il progetto “Informarsi insieme” è un’iniziativa portata avanti dalle collegiali, il cui recente scopo è quello di riflettere sull’impatto che i vari provvedimenti intrapresi dai governi europei (di matrice economica, politica, socio-culturale) hanno sulla realtà odierna, in un contesto frenetico e in rapida evoluzione quale quello che ci circonda. In particolare, protagonista degli ultimi dibattiti, è l’Unione Europea, in vista delle prossime elezioni (le none, per la precisione).

Come da prassi, il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso in maniera unanime il periodo in cui il voto avrà luogo: nei 27 Stati Membri le urne si apriranno tra il 23 e il 26 maggio 2019. Per tale motivo, ogni Paese potrà scegliere in maniera autonoma la data ufficiale, compresa nel periodo stabilito. Tutti i cittadini dell’UE esprimeranno il loro voto al fine di rinnovare i 705 deputati che compongono il Parlamento Europeo e ogni Paese, in proporzione alla propria grandezza, andrà a eleggere un numero stabilito di europarlamentari.

Nello specifico, durante l’incontro più recente, si è riflettuto sull’impatto che l’Unione Europea ha avuto e continua ad avere, e sull’importanza che riveste nel delicato compito di garantire la libera circolazione di persone, merci e servizi all’interno del suo territorio. Del resto, fin dalla sua istituzione essa si è posta l’obiettivo di agire in qualità di garante tra i vari Paesi, cercando di appianare le divergenze economiche e culturali al fine di raggiungere una duratura stabilità politica. Mezzi per realizzare uno scopo tanto ambizioso, quanto determinante per tutelare gli interessi economici e non degli Stati membri, sono stati la promozione di valori altrettanto ardui da diffondere: la pace sociale, il benessere interno, la necessità di una maggiore inclusione, la lotta contro ogni tipo di discriminazione. Questi sono i principi cardine di cui l’Unione Europea si è servita per gettare le basi per un futuro prospero, tenendo anche in conto il continuo progredire delle nuove tecnologie e la differente crescita economica all’interno dei singoli Paesi.

Punto cruciale del dibattito è un fenomeno dilagante nella maggior parte degli Stati Membri, definito “populismo”, risultato delle strategie politiche attuate da diversi governi. Posto che il populismo non sia di certo nato da poco, né partorito dal nostro secolo, ma che trovi le sue radici in un movimento di protesta che parte dal basso, volto ad esaltare le esigenze delle cosiddette classi rurali di un tempo, la globalizzazione e la nuova gestione della società hanno conferito al termine un significato diametralmente distante. Tendenzialmente, quando oggi si parla di populismo, ci si riferisce all’accezione negativa che tale termine ha assunto, sfociando quasi in demagogia. Di recente tale fenomeno si è esplicato nella pratica di far promesse, durante le campagne elettorali, impossibili o molto difficili da mantenere, con lo scopo di monopolizzare il consenso popolare, utilizzando una propaganda che si basa sul fatto che “il popolo” abbia sempre ragione, e che affidarsi a esso – soprattutto attraverso applicazioni di democrazia diretta invece che rappresentativa o referendum – costituisca sempre la soluzione migliore. Si costruisce l’illusione che i cittadini fungano da ago della bilancia durante il processo decisionale e che le mosse attuate dal governo siano specchio costante delle loro scelte, quando in realtà l’opinione dei cittadini continua a rappresentare soltanto la mera parte di un meccanismo politico molto più complesso. In tutto l’Occidente i Populisti hanno assunto un grande potere in un arco di tempo sorprendentemente breve, generando una visione distorta dell’Europa, diventata il perfetto capro espiatorio al fine di giustificare il decadimento morale che riveste le decisioni che i nostri politici prendono ogni giorno e che mascherano definendola “tendenza al compromesso”.

L’iniziativa “Informarsi insieme” nasce proprio da questa esigenza: sviluppare un occhio critico, al fine di filtrare le notizie che ogni giorno ci arrivano, per riuscire ad individuare il margine sottile che separa la verità dalla mera propaganda. Tale progetto ci consente non solo di ottenere uno strumento utile a formare il nostro pensiero, ma ha contribuito anche a creare uno scambio e un confronto costruttivo di opinioni e valori, volto a favorire l’arricchimento reciproco e ad alimentare il nostro interesse verso la realtà circostante. Perché, sebbene sia sicuramente rassicurante considerare questa intangibile e fuori dalla nostra sfera d’azione, proprio in quanto essa ha un impatto fortemente determinante nelle nostre vite, sarebbe sciocco pensare che tale influenza non sia reciproca.

A cura di Chiara Sciumè

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