Greta Thunberg ha 16 anni e nel 2018 ha smesso di andare a scuola per sensibilizzare i governi e far sì che essi legiferino in merito al Climate Change.
Una decisione provocatoria che le è valsa molte critiche sul web: da chi la accusa di essere manovrata dalle lobby delle cosiddette “energie alternative”, a chi l’ha invitata a tornare sui banchi di scuola per ricoprire “un giorno” un ruolo in grado di risolvere la crisi.
Ma “un giorno” potrebbe essere troppo tardi.
Greta ha cambiato quel futuro in presente, ha trasformato “quel giorno” in “oggi”.
Una teenager che ha insegnato a molti adulti come non abbia senso aspettare se si vuole un cambiamento, soprattutto se quel cambiamento è necessario ed urgente.
Ha dimostrato di essere una ragazza molto coraggiosa: è riuscita a far risuonare la propria voce nella testa di migliaia di persone, è riuscita a smuovere l’indifferenza.
Greta è partita ponendosi una semplice domanda: se il processo di cambiamento climatico è in uno stadio così avanzato, perché sembra che nessun media dedichi sufficiente spazio all’argomento? E perché l’opinione pubblica sembra disinteressata?
Ci preoccupiamo sempre di cose che ci riguardano in prima persona; per non sentire quella spiacevole sensazione di smarrimento, tendiamo a rigettare tutto ciò che non possiamo controllare, risolvere o almeno in parte influenzare. Questo ci fa credere di avere il controllo della nostra vita e almeno in parte ci fa stare bene. Ovviamente ci informiamo su ciò che succede nel mondo, però ad un certo punto chiudiamo tutto nella scatola dei “grandi problemi” e torniamo nella nostra comfort zone. Ma questo non è salutare, né per noi né per il nostro pianeta.
Thunberg è riuscita dove migliaia di attivisti nell’arco di questi anni hanno fallito: ci ha risvegliati dal torpore in cui vivevamo e sarebbe dunque un vero peccato tornare in quello stato di incoscienza.
Per questo noi del Marianum Post abbiamo deciso di aprire una rubrica sul tema ambientale, nella speranza che questa sezione diventi un luogo di dibattito e di sano confronto per rimanere energici di fronte a questo tema. Perché, se dopo un primo periodo di dibattito si tornasse a dormire, chiudendo di nuovo gli occhi di fronte al problema, sarebbe una vera sconfitta.
Siete tutti invitati ad esprimervi, nel modo in cui preferite. Potete commentare, scrivere articoli, dare suggerimenti, proporre documentari o libri su questo tema, caldo più che mai, visto che, se i Paesi non mantengono l’aumento medio della temperatura mondiale sotto i 2 gradi, tra 50 anni potremmo non avere più un mondo come lo conosciamo oggi.
Non vogliamo sostituirci alla voce che ha fatto risuonare questa protesta, solo unirci al coro, per poter dare il nostro contributo ad un dibattito che, mai come adesso, riguarda ogni abitante della Terra.
A cura di Michela Carnabuci
Comincia la discussione