Il sapere del cuore e delle mani
Lo scorso 6 novembre si è tenuto il consueto momento di apertura dell’anno collegiale, in occasione del quale l’Assistente Ecclesiastico Generale della nostra Università ha dato il suo benvenuto alle nuove ammesse.
La riflessione sulla Parola di Dio, guidata da Don Giorgio Begni e Monsignor Giuliodori, ha lambito numerosi temi, insistendo, in particolar modo, sulla grandezza e complessità delle sfide che, nel nostro tempo, siamo tutti chiamati ad affrontare. Con un costante incoraggiamento alla responsabilità e alla consapevolezza, tutte le studentesse hanno ricevuto in dono, al termine della celebrazione,l’esortazione apostolica post-sinodale ai giovani e a tutto il popolo di Dio “Christus Vivit”, scritta da Papa Francesco.
Dopo essersi unito alle collegiali per il momento della cena, Mons. Claudio Giuliodori ha riservato alle matricole un momento di confronto che ha preso le mosse da alcune curiosità delle collegiali.
Dai cambiamenti climatici in corso, che hanno costituito argomento di dibattito nel Sinodo Panamazzonico, ad alcune considerazioni sulla possibilità, con riferimento al Mese Missionario Straordinario, di parlare di una Missione non ad gentes ma di accoglienza delle genti, le nuove ammesse hanno avuto modo di riflettere su svariate questioni. Non sono mancate, inoltre, curiosità sul Sinodo dei giovani, sul ruolo della famiglia nella società contemporanea, sul rapporto della Chiesa con la politica.
Indelebile ricordo della preziosa occasione di scambio rimane, tuttavia, il suggerimento che Mons. Giuliodori ha dato per vivere al meglio l’esperienza collegiale: è necessario coltivare un sapere delle mani e del cuore. Il primo, il sapere scientifico, coinvolge il patrimonio che acquisiamo grazie ai nostri studi. Il sapere del cuore è, invece, un discernimento relazionale, acquisito vivendo pienamente la comunità del Collegio, che permette di coltivare relazioni autentiche sviluppando il nostro essere persona. Proprio in merito a queste questioni Mons. Giuliodori ha anche ricordato l’importanza delle connessioni umane che si creano grazie al Collegio; in un mondo sempre collegato online, è bene, invece,connettersi tra noi, instaurare relazioni tra gli esseri umani. Ed è proprio questa dimensione, che guarda alla persona nella sua interezza, a fare la differenza in chi ha vissuto l’esperienza del Collegio.
Al termine della serata, le matricole hanno ricevuto la Sacra Bibbia, donata dall’Istituto Giuseppe Toniolo, con l’augurio delPresidente, Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini, che la Bibbia non sia un omaggio per la propria biblioteca ma una condivisione di fede: «La parola custodita in questo libro, infatti, è sorgente di acqua viva: bevi ogni giorno per dissetare la tua sete di verità. È pane fresco, profumato, nutriente: gustalo ogni giorno per alimentare il desiderio di Dio. È voce amica che ti parla delle confidenze di Dio: ascoltala ogni giorno per entrare nell’alleanza che scrive una storia di libertà e di pace. È scrigno di sapienza e una scuola di preghiera: attingi ogni giorno le parole della consolazione e la poesia per cantare la bellezza del creato e la gioia di essere vivo per una vocazione santa.»
A cura di Veronica Franco