Lo stretto vittima di un incantesimo: la Fata Morgana

Le acque dello Stretto, sin dall’antichità, sono state scenario di spaventosi miti che hanno avvolto nel mistero le due città.

Odisseo, ad esempio, prima di far ritorno a Itaca, qui incontrò i due mostri marini: Scilla, divoratrice di navigatori e Cariddi che risucchiava l’acqua del mare e la rigettava con tale violenza da far naufragare le navi di passaggio.

Un altro mito è quello della Fata Morgana che allude aduna storia altrettanto spettrale, che ha ispirato la famosa nave fantasma dell’Olandese Volante.

 

Nel ciclo arturiano, Morgana era una maga incantatrice che edificò un castello di cristallo nelle profondità marine dello Stretto di Messina per proteggere Re Artù, suo fratellastro e amante, che salpò sull’isola dalla sua Bretagna. Ella ingannava i navigatori che desideravano giungere in Sicilia dalle sponde calabresi, portandoli alla morte.

Si racconta che durante le invasioni barbariche, un re conquistatore giunto sulle coste di Reggio Calabria volesse raggiungere la riva opposta dello Stretto, Messina, ma non aveva che un destriero che gli impediva  l’attraversamento. All’improvviso arrivo di una bellissima donna, la lunga distanza della traversata si annullò: si riuscivano persino a scorgere i marinai dell’altra sponda che caricavano le mercisulle navi. Il sovrano allora, in preda alla gioia, si gettò inacqua per raggiungere la terra al di là del mare ma poco dopo l’incantesimo svanì e la pesante armatura lo strascinònel profondo degli abissi.

La donna era la Fata Morgana che raggirò il re barbaro con un gioco di luce.

 

Tale fenomeno non è solo frutto di una leggenda lontana, infatti tutt’oggi è possibile esserne spettatore. Ciò si verifica quando la temperatura dell’aria in prossimità dell’acqua è minore di quella dell’aria sovrastante tipica della stagione estiva: le goccioline sospese sopra la superficie del mare fungono da ‘lente di ingrandimento’, alludendo ad una vicinanza.

Un altro risultato dell’effetto Fata Morgana simula ladistorsione di un oggetto tanto da far apparire la sua immagine come sospesa o capovolta.

 

A cura di Chiara Arecchi

 

Immagine in evidenza a cura di Maurizio Carnevali

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