Maggio: mese Mariano.

Buona sera a tutte voi. Sono le 22.05 del primo maggio di un anno difficile. E’ da poco terminato il Rosario meditato dal Santuario di Caravaggio (provincia di Bergamo, Diocesi di Cremona), crocevia delle numerose sofferenze che conosciamo, motivo per cui i Vescovi italiani hanno scelto questo luogo. Rivedevo le varie volte in cui lì fui pellegrino, ma soprattutto mi sono commosso al canto “Maria speranza nostra” (così in quel Santuario viene invocata la Vergine Madre): l’avevo cantato quando non avevo ancora 25 anni e stavo per essere ordinato presbitero. Il mio paese aveva organizzato un pellegrinaggio  per affidare il mio sacerdozio alla Madonna. Non sapevo ancora che avrei incontrato anche voi, ma ricordo che su suggerimento dei miei Genitori pregai per tutte le persone che mi sarebbero state affidate  nel mio ministero, quindi …anche per voi Era la fine del mese di maggio del 1982, una domenica piovosa ma con il sole nel cuore.

Riporto la preghiera di affidamento dell’Italia alla Madre di Dio che ha preceduto la recita del Rosario questa sera. Perché non farla nostra?

don Giorgio

Noi ti rendiamo grazie, Padre Santo, per il mistero nascosto nei secoli e rivelato nella pienezza dei tempi perché il mondo intero tornasse a vivere e a sperare in luce di verità. Ti lodiamo e ti benediciamo per il tuo Figlio, Gesù Cristo, fatto uomo per opera dello Spirito Santo, nato dalla Vergine Maria. A Lei, Madre di Cristo e della Chiesa, innalziamo ora la nostra preghiera in questo tempo velato dalle ombre della malattia e della morte · Madre santa, ti supplichiamo: accogli la preghiera delle donne e degli uomini del nostro Paese che si affidano a te.

Liberaci dal male che ci assedia. Sostieni le famiglie smarrite, soprattutto le più povere, stringi al tuo seno i bambini, prendi per mano i giovani, rendi sapienti i genitori, da’ vigore agli anziani, salute agli ammalati, pace eterna a chi muore. Indica ai governanti la via per decisioni sagge e appropriate alla gravità di quest’ora. Dona forza ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, a chi si occupa dell’ordine pubblico e della sicurezza, siano generosi, sensibili e perseveranti. Illumina i ricercatori scientifici, rendi acute le loro menti ed efficaci le loro ricerche. O Maria, insieme a Giuseppe, custodisci il lavoro di tutti, perché a nessuno manchi il sostentamento quotidiano; rendi ciascuno artigiano di giustizia, di solidarietà e di pace, esperto di umanità, presenza di condivisione soprattutto con chi soffre, donaci il gusto dell’essenziale, del bello e del bene, e i gesti di tutti profumino di carità e di solidarietà fraterna.

Santa Maria, non c’è lacrima che tu non asciughi, non c’è speranza che in te non fiorisca, non c’è festa a cui tu non sorrida. Con te vogliamo essere figli obbedienti del Padre. Come te desideriamo accogliere in noi il Figlio, Parola e Pane di vita nuova. Uniti a te, come gli apostoli nel cenacolo il giorno di Pentecoste, sospinti dal soffio dello Spirito Santo, vogliamo essere testimoni del Vangelo della gioia e della speranza, fino al giorno in cui ci introdurrai, con tutti i santi, al banchetto eterno del Regno. Amen.

A cura di Don Giorgio.

Comincia la discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *