Peaky Blinders

Paky Blinders è un’epopea televisiva britannica che racconta le vicende della famiglia Shelby e l’ascesa della classe operaia nell’Inghilterra dell’inizio del XX secolo. Con una sceneggiatura insuperabile, Steven Knight naviga tra banditi in doppiopetto, scommesse clandestine e corse di cavalli, descrive l’ambizione e la discordia tra i membri della famiglia e il potere di politici e autorità corrotti. Tutti soffocano nella loro stessa ingordigia, mentre si fanno largo nelle strade per sopravvivere o per prenderne il controllo.

In apparenza si tratta di una serie su mafia e gang, ma, in realtà, parla della lotta di classe negli anni Venti e di un uomo che sogna di lasciarsi alle spalle la criminalità  per condurre una vita onesta. Tuttavia non c’è spazio per gli equivoci. Per superare le avversità, Tommy Shelby deve riportare a galla il peggio di sé e affrontare l’istinto calcolatore e assassino che ha dentro, il che lo porterà a un’eterna battaglia con i suoi demoni. La serie è una saga familiare che copre diversi decenni, dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino all’inizio della Seconda.

Peaky Blinders è il soprannome dato ai banditi della Birmingham sanguinaria della fine del XIX e degli inizi del XX secolo, in cui regnavano l’anarchia e l’ingiustizia sociale. Molti di quelli che facevano parte della criminalità organizzata e offrivano protezione ai commercianti sono poi passati a truccare le scommesse clandestine e a gestire pub. Knight racconta in dettaglio gli scontri fra i diversi clan e gruppi – gli Hooligan, originari di Londra, la Mafia Russa e gli Zingari, già presenti in tutto il Regno Unito – e i meccanismi di corruzione messi in atto dalle autorità, persino da Winston Churchill in persona. Scava anche nelle vite dei membri della gang degli Shelby e la storia si fa più interessante, perché ogni tradimento è molto più profondo e drammatico; e sempre più critica da un punto di vista personale, dato che ogni personaggio ha le proprie regole e i propri codici.

La figura femminile riveste un ruolo molto importante nel contesto della serie. Le donne di Peaky Blinders non sono solo madri, mogli o sorelle relegate alla cura della casa, ma parte attiva di quei meccanismi di sopravvivenza, illegalità e astuzia criminale che sembrano essere confacenti al mondo maschile. Sono loro a smuovere la situazione, tengono in pugno l’uomo, che dal loro volere è condizionato. Il loro è un dominio costruito con il tempo, con dedizione e con la volontà di vedersi riflesse nella realtà della loro epoca. Le donne di Peaky Blinders sono la storia parallela e fondamentale del successo della trama. Costante nel viaggio di ogni personaggio femminile è la rivalsa, nei confronti di un uomo o della società.

Quello di Peaky Blinders è un tempo di rivolte e di rivoluzioni, in cui anche la più piccola parte di un sistema diventa fondamentale per un perfetto equilibrio dinamico. Da sempre considerate di secondo piano, le minoranze emergono e cambiano le carte in tavola rimanendo comunque fedeli a se stesse. Sono le donne di Peaky Blinders a rappresentare l’importanza di queste minoranze. Donne sbagliate e insolite che hanno cambiato se stesse e tutto ciò che si credeva potesse essere impossibile da cambiare. Colei che detiene la leadership di questo mondo tutto femminile è senza dubbio Polly, che è la valvola di sfogo di Tommy e anche l’unica che ha saputo essere così previdente e assennata da meritarsi fino in fondo la sua fiducia. È il personaggio che si preoccupa e si assicura che tutti comunichino tra di loro. Tiene unita la famiglia, manifestando sempre se stessa, in tutto. In maniera straordinaria espone le sue debolezze e le sue perdite, sottolineando la sua umanità fragile ma combattiva. È la matrona della famiglia, è il pilastro portante su cui si poggia la stabilità degli Shelby. Tommy così come i suoi fratelli vedono in lei una sorta di figura genitoriale.

I costumi sono disegnati e confezionati su misura per ogni attore in base al momento storico e alle possibilità economiche della famiglia, e, come le scenografie e agli arredi dei set, tutto è personalizzato o adattato per le riprese. Per ogni stagione è stato scelto uno scenografo diverso, e per quanto l’atmosfera sia da sempre piuttosto cupa, con una netta prevalenza di rossi e blu scuri, è anche densa di simbolismi impercettibili.

A cura di Francesca Branchi

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