Il Maestro e Margherita
Il Maestro e Margherita, romanzo dello scrittore Michail Bulgakov dal forte contenuto
satirico, è uno dei più grandi capolavori della letteratura russa novecentesca.
Sebbene sia considerato tale, la prima versione del romanzo del 1930 rischiò di essere oggetto di censura a causa del carattere esoterico. Proprio per questo, l’autore lo diede alle fiamme (come il Maestro del romanzo fa con il manoscritto della propria opera) dedicandosi alla stesura della seconda redazione. Il romanzo fu poi concluso e pubblicato dalla moglie dell’autore, Elena Šilovskaja, nel 1941, dopo anni di continue
modifiche.
Un romanzo-poema, come scrive il poeta Montale, in cui un realismo quasi crudele si fonde col più alto dei possibili temi: la Passione. Bulgakov si congiunge con la più profonda tradizione letteraria della sua terra, la vena messianica, quella che troviamo in certe figure di Gogol’ e Dostoevskij e in Dio, il quasi immancabile comprimario di ogni grande melodramma russo. Il romanzo si svolge su due piani narrativi paralleli, ai quali corrispondono due diversi periodi storici, da una parte la Mosca degli anni trenta, dall’altra la Gerusalemme al tempo del procuratore romano Pilato, in
particolare del processo al Messia.
“Ma allora chi sei tu, insomma? Sono una parte di quella forza che eternamente vuole il male ed
eternamente compie il bene.”
Dal Faust di Goethe, epigrafe del romanzo
L’inizio del romanzo si svolge negli stagni Patriaršie di Mosca. Un poeta, Ivan Ponyrëv, e uno scrittore, Michail Berlioz, stanno discutendo riguardo l’esistenza di Dio e la storicità di Gesù fino a quando non si avvicina loro un misterioso uomo, Woland, che cerca di convincerli della sua esistenza sostenendo di aver seguito il secondo interrogatorio di Gesù da parte di Ponzio Pilato, di essere stato ospite di Kant e persino di sapere quando Berlioz morirà. Lo scrittore, pensando di aver incontrato un folle, si allontana, ma poco dopo trova la morte. Il poeta Ivan cerca invano di far catturare l’uomo, accusandolo di essere un esperto di magia nera, ma viene rinchiuso in un manicomio. Proprio qui il poeta incontra uno scrittore, il Maestro, che racconta la sua storia, di come sia divenuto folle per l’amore di una donna, Margherita, e delle critiche al suo romanzo poi dato alle fiamme. Sarà lui a svelare al poeta che Woland non è che Satana (a cui si ispirarono i Rolling Stones con
il brano Sympathy for the Devil, uscito poco dopo la pubblicazione del romanzo).
Poco dopo Woland si esibisce al Teatro di Mosca, ma i fatti che accadono sono così
fenomenali che alcuni spettatori saranno ricoverati in una clinica psichiatrica.
“Seguimi, lettore! Sia recisa la lingua infame al mentitore che ha negato l’esistenza di un amore
autentico, fedele ed eterno sulla terra!”
Nella seconda parte del romanzo appare Margherita, la donna amata dal Maestro, che non ha rinunciato a ritrovare il suo amante. Per le strade di Mosca incontra qualcuno che sembra leggerle i pensieri e che le propone di incontrare Woland, in modo da scoprire finalmente qualcosa sul Maestro. Dopo essere stata resa una strega
che vola su Mosca, illuminata dalla luna, e aver distrutto la casa del critico Latunski, causa della rovina del Maestro, ed essere stata regina del ballo dei cento re, seguendo
il volere di Woland, potrà finalmente rivedere il Maestro.
Nella parte finale, i personaggi dei due piani narrativi tornano in scena, Pilato sarà liberato dal suo tormento ed il Maestro e Margherita, dopo essere stati resi immortali
con l’antico vino Falerno, lasciati nel loro eterno amore.
L’autore conclude con le stesse parole del romanzo del Maestro: “il crudele quinto
procuratore della Giudea, il cavaliere Pilato”.
A cura di Laura Laus