Madre!

Madre! è assolutamente qualcosa che non ti aspetti, un film sovversivo così come il suo ideatore, il regista Darren Aronofsky. La pellicola, infatti, accolta con grande disappunto, suscita addirittura le fischia del pubblico della 74esima Mostra Internazionale d’ArteCinematografica di Venezia in concorso per il Leone d’Oro.

Il film tratta della storia di una coppia: lui è uno scrittore, lei è unacasalinga impegnata nella ristrutturazione della propria casa e chediventerà presto madre. Un giorno, improvvisamente, degli estranei bussano alla porta della coppia chiedendo di essere accolti. I primi dei tanti che seguiranno e invaderanno quella casa senza alcun rispetto nei confronti dei proprietari e di quel luogo.

Per l’intera pellicola non viene svelato il nome di lei e di lui. Un’indefinitezza che vuole rimandare ad “altro” e che quindi ci suggerisce l’esistenza di tutta una serie di figure allegoriche. Elencarle tutte, oltre che rendere la visione meno interessante, sarebbe impossibile. È utile, però, svelarne una che, a mio parere,risulta essere la chiave di lettura dell’intera vicenda: lui è un poeta, un creatore, Dio; lei, una madre, Madre Terra. Il film utilizza quindi la Bibbia come espediente narrativo per rappresentare il rapporto tra gli esseri umani e la Madre Terra, il tutto attraverso gli occhi di quest’ultima. Per fare ciò la regia si avvale di tutti gli strumenti possibili (continui primi piani, semi-soggettive e soggettive di Jennifer Lawrence, la protagonista) per immedesimarci nei panni di Madre Terra e per darci la possibilità di vedere con i nostri occhi il comportamento egoista dell’uomo all’interno di una casa costruita da mani altrui. Una visione certamente orrorifica, vista in questa prospettiva. Una visione che genera dei fischi non tanto nei confronti della pellicola, quanto nei confronti del comportamento umano che porterà poi Madre Terra a ribellarsi.

A cura di Gloria Danelli

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