L’isola delle rose: cosa si nasconde dietro l’incredibile impresa di Giorgio Rosa (I parte)
La notizia della nascita di una vera e propria “isola che non c’è” fece il giro del mondo e Rosa ricevette richieste da tutto il mondo di chi desiderava ottenere la cittadinanza sull’isola.
Il problema legato a questa storica impresa effettuata sotto la bandiera della libertà fu, infatti, il problema dell’inizio assoluto (secondo un’espressione arendtiana), vale a dire, della legittimazione a fondare un nuovo Stato e a redigerne la Costituzione. In altre parole, il problema che si pone è stabilire cosa «è legale e cosa non lo è», in un territorio che ponendosi ai confini internazionali si presenta come terra di nessuno. Interpellato sulla questione, il Consiglio d’Europa, dichiarò di «non potersi esprimere in merito alla contesa tra lo Stato Italiano e la Repubblica delle Rose perché l’isola risultava al di fuori delle acque territoriali europee», riconoscendola, implicitamente, come Stato Indipendente. La posizione dello Stato Italiano fu netta: lapolizia occupò la piattaforma e la demolì nel febbraio 1969, una distruzione che viene ricordata come l’unica guerra di invasione commessa dalla Repubblica Italiana.
A cura di Beatrice Firinu
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