Realismo o romanticismo?

Krystal Sutherland scrive “I nostri cuori chimici”, un romanzo sicuramente travolgente. La storia si incentra attorno ad unadramma d’amore, pullulante di realismo, di verità, vera dimostrazione che, il più delle volte, l’amore non basta.

Grace, la protagonista è una ragazza inarrivabile, misteriosa, che si presta ad attirare l’attenzione di Henry, troppo attento a salvare un’altra anima piuttosto che la propria.

Grace cammina con il bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, mantiene i suoi occhi costantemente verso il basso, portando sulle spalle il peso del suo passato con quel bastone ne attutisce esclusivamente il colpo.

Henry, attratto dal grande fascino che celano le donne enigmatiche, desidera, fin da subito, darsi a quel progetto irrisolto. Sceglie di domare uno scenario caotico, contrastante di emozioni enon tarderà a rimanerne coinvolto.

I due vivono in un turbine di emozioni: da momenti di completo abbandono alle emozioni più viscerali a momenti di piena retrocessione verso la propria bolla personale: è un continuo darsi e struggersi fino a rivolersi indietro.

Vorremmo, un po’ tutti, sentirci protagonisti di quelle storie d’amore che hanno, da sempre, emozionato tutti. L’amore, però, quello vero, è più amaro di quanto c’è stato raccontato. Una buona dose di realismo e attimi di struggimento, riscoprono la verità di una Storia d’Amore: non possiamo permetterci di lasciarci abbindolare dalla perfezione, laddove l’uomo a priori non lo sia.

Nell’audacia di ogni amore che poggia i piedi sulla terra, siate pronti a chiedervi se lasciar andare non sia tra i più valenti gesti romantici.

Rubo le parole del nostro, indubbiamente amato, William Shakespeare: “Non t’ama chi amor ti dice, ma t’ama chi guarda e tace.”

A cura di Giulia Giacalone

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