Lo scorso giovedì la commissione liturgica ha proiettato ‘La Casa Bruciata’, un film ispirato alla storia di padre Ezechiele Ramin. È la storia di padre Toni, un sacerdote che si lascia alle spalle tutta la sua vita per andare in una missione in Brasile. Arrivato lì trova un popolo che, a causa dei latifondisti e di un governo corrotto, viene privato dei suoi diritti e della sua possibilità di sostentamento. Alla proiezione del film è seguita una discussione moderata da Don Giorgio attraverso la quale siamo riusciti a trovare diversi collegamenti fra la storia e gli eventi raccontati e le nostre esperienze di vita, compresa la vita in collegio.
Una delle tematiche principali del film è il saper convivere nella diversità con i chiari esempi di Padre Toni e Padre Ernesto. Entrambi hanno lo stesso scopo: aiutare il popolo e la gente intorno a loro, ma ognuno in modi diversi, che spesso si contraddicono. Un altro esempio è il conflitto fra la famiglia Barbosa e padre Toni.
Il film mostra anche il rapporto tra padre Toni e la sua fidanzata, che il sacerdote deve lasciare per seguire la propria vocazione. Attraverso queste scene si possono vedere le scelte che padre Toni ha dovuto prendere nella sua vita e come, pur essendo giuste, non siano state prive di difficoltà. Emerge un rapporto tra la vocazione e il dolore che non può essere ignorato.
Padre Toni riporta il coraggio nella testimonianza, soprattutto attraverso i periodi di incertezza e tradimento. Ci sono sempre situazioni nella vita che ci fanno mettere in dubbio le nostre decisioni e le motivazioni e i ragionamenti dietro di esse.
Nonostante sia fondamentale avere l’umiltà per riconoscere i propri errori, bisogna però essere fermi nella verità, persino quando ciò significa rischiare.
La discussione ci ha fatto riflettere sulle nostre vite e sui problemi che ognuno di noi deve affrontare, ma soprattutto ci ha fatto pensare a quanto siamo fortunati, avendo cose che altre persone non hanno più.
A cura di Marisol Lamuño Rodriguez
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