Tanto affascinante quanto misterioso.
Tanto seducente quanto inavvicinabile.
Tanto amato quanto disprezzato.
Non c’è mondo che faccia più discutere di quello della moda, una realtà spesso fraintesa e di cui non sempre si è in grado di cogliere la complessità né di apprezzare il valore. Appurato che non tutti abbiamo le stesse passioni, per moda non si intendono semplicemente “le sfilate con quegli abiti da sogno che mai mi potrò permettere” né “il peggior incubo che assilla le ragazze quando devono scegliere l’outfit per una festa”. In altre parole, la moda non è solo “i vestiti che indossiamo” né tantomeno “il conformarsi alla massa”. Dal fast fashion all’haute couture, la moda investe tantissimi ambiti della nostra vita, spesso senza che noi ce ne rendiamo conto. Essa è infatti una via per esprimere e per esprimersi, un linguaggio a cui ricorriamo per veicolare idee e messaggi al pari delle parole, talvolta con una forza anche maggiore. Perché la moda ha una carica espressiva immensa. È poesia. È arte. Si pensi a quanto lasciamo trasparire della nostra personalità e a quanto capiamo degli altri dal modo di vestire. Ciò non significa che una persona è quello che indossa, piuttosto, quello che indossa è parte della sua persona. Anche moda e tradizione sono due ambiti strettamente collegati: la prima è parte della cultura e dell’identità di un popolo e diventa un elemento identificativo. Indossare i colori della propria squadra o del proprio Paese è un modo per mostrare l’appartenenza a quella comunità, un modo per dire “anche io ne faccio parte”. Non sarebbe Wimbledon senza completo rigorosamente bianco. Non saremmo in Südtirol senza Loden e Dirndl. E non sarebbe un vero dandy londinese senza il suo trench color miele. E ancora, pensiamo al valore affettivo che certi capi, accessori o gioielli hanno per noi in quanto regali di persone care. Arriviamo quindi al cinema, al teatro e all’arte e al ruolo che i costumi rivestono. Insomma, che Miranda Priestley sarebbe senza un paio di décolleté rosse griffate Alaïa? Da non tralasciare, infine, la quintessenza del mondo della moda: l’aspetto del business e tutto ciò che gravita intorno ad esso: riviste di moda, da Vogue a Vanity Fair, pubblicità in televisione e sull’ultima pagina dei quotidiani, su insegne e sui social network soprattutto con l’ormai affermata figura degli influencer. Siamo continuamente bombardati da immagini, foto e pubblicità che, come un vortice, ci trascinano con sé e ci inghiottono. La moda è una forza dirompente a cui non sappiamo e non possiamo opporre resistenza. O forse sarebbe meglio dire non vogliamo. In fondo, per molti la moda è una passione e scegliere con cura gli accessori che meglio si addicono all’occasione o trovare la scarpa che calza a pennello non dovrebbe essere giudicato come superficialità o frivolezza, quanto piuttosto come dedizione e amore per i dettagli. Perché la moda piace e perché, se ben compresa, più che ostentazione, è amore per il bello.
A cura di Ilaria Orsi
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