MANUALE DI ISTRUZIONI PER NUOVI INIZI

I nuovi inizi fanno sempre un po’ paura, si sa.

Nuova città, nuova università, nuova vita e il timore di non essere all’altezza e soprattutto di sentirsi soli, di non trovare persone simili a noi o con cui sentirsi un po’ “a casa”. Chi non si è sentito così prima della partenza fissando la valigia pronta?

Questa paura è stata spazzata via sin dal primo momento in cui siamo state accolte in collegio, dove abbiamo trovato tanti volti nuovi, ma soprattutto tanti sorrisi e allegria contagiosa e tanta voglia di creare un senso di solidale comunanza.

Questi sorrisi non hanno reso tutto facile ma ci hanno infuso sin da subito grande ottimismo e grande voglia di navigare insieme, ognuna con le sue peculiarità.

I primi giorni sono stati giorni di scoperte, di noi stesse ma soprattutto delle nostre compagne. Le ragazze più grandi ci hanno da subito fatto sentire a casa, come parte di una grande famiglia, ma per essere parte di una vera grande famiglia bisogna conoscersi.

Dunque, i primi giorni sono stati all’insegna proprio di questa parola: conoscenza. Conoscenza di noi stesse, delle altre, degli spazi della nostra nuova quotidianità. A quello scopo è stata organizzata una serata di accoglienza per noi matricole grazie alla preziosa collaborazione delle ragazze più grandi, dove ognuna di noi ha avuto la possibilità di raccontarsi e di ascoltare con curiosità le storie delle altre, partendo dal nome e della facoltà frequentata per rompere il ghiaccio per poi passare a conoscersi anche come persone.

Ma la vera confidenza, quella che ti porta a non avere paura di mostrarti per quello che sei, è stata raggiunta con un’attività di teatro sociale, che ci ha permesso di metterci a nudo consegnando alle altre le nostre fragilità. Questa attività si è rivelata estremamente arricchente perché ci siamo rese conto di quanto ciascuna di noi sia unica nel suo genere e di quanto questa diversità sia preziosa ma anche di quanto in fondo ci assomigliamo nelle nostre debolezze.

E forse è proprio questo che mi auguro e ci auguriamo tutte per quest’anno di vita collegiale appena iniziato: di imparare a rendere sia i nostri punti in comune che la nostra unicità uno strumento efficace per la nostra vita comunitaria, che spero ci permetta non solo di costruire legami per la vita, ma anche di fare esperienze uniche nel loro genere grazie alla vicinanza e continuo supporto della direzione e di tutte le ragazze del collegio, quelle nuove da una parte e le veterane dall’altra.

Tra le aspettative per quest’anno c’è sicuramente quella di arricchire il nostro bagaglio culturale ed esperienziale grazie alle attività organizzate dal collegio, che ci sono già state prospettate e siamo già da ora curiose di scoprire dove ci porteranno e soprattutto cosa ci insegneranno.

Da un lato ci auguriamo che le attività delle commissioni, così variegate tra loro, da quella ricreativa a quella solidarietà, passando per la conferenza e la liturgica fino alla teca e alla social, siano sempre stimolanti e ci permettano di metterci in gioco alla scoperta di attività e parti di noi stesse finora inesplorate, permettendoci di legare sempre più le une con le altre e organizzando attività appassionanti per tutte le ragazze del collegio.

Un primo approccio a queste attività è già stato possibile grazie alla prima conferenza dell’anno tenutasi in università il 26 ottobre alla presenza del procuratore della Repubblica del Tribunale di Napoli Nicola Gratteri, che ha raccontato il ruolo delle mafie in Italia e nel mondo portando un’importantissima testimonianza di vita dedicata alla giustizia.

Questo è solo l’inizio di un anno di vita comunitaria ricco e intenso che si accinge a entrare nel vivo e l’augurio è che possa regalare a ognuno di noi grandi soddisfazioni accademiche e opportunità di crescita per questa nostra nuova parentesi di vita, consapevoli di avere un porto sicuro in cui poter sempre fare ritorno.

Del resto, non sono queste le cose che si trovano a casa?

A cura di

 Sara Terenziani

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