Un corpo solo, un’anima sola

Nei giorni 8-10 Marzo 2024, una delegazione di Marianne si è recata ad Assisi in occasione
degli Esercizi spirituali di Quaresima dal titolo “Un corpo solo, un’anima sola” che le ha rese
partecipi di un’esperienza totalizzante e ricca di momenti di riflessione e di spiritualità. Ad
accompagnarle in questo viaggio, Padre Roberto Quero, insieme agli altri assistenti
pastorali, è stato una sorprendente guida spirituale. Si ha avuta la possibilità di conoscere
l’esperienza di San Francesco d’Assisi, visitando passo passo i luoghi culmine della sua
illuminazione. Luoghi ricchi di storia, di pathos e di vita.
Dalla Basilica di Santa Chiara, per poi celebrare la Messa nella Chiesa di Santa Maria
Maggiore, ma non solo. Si è fatta visita al santuario di San Damiano, luogo ove
originariamente Francesco ha avuto “la chiamata” dal celebre crocifisso di San Damiano, ora
situato nella chiesa di Santa Chiara.
Non sono mancati significativi momenti di meditazione, durante i quali si è fatto conoscenza
di sacerdoti del luogo che hanno aperto nei cuori e nelle menti dei ragazzi importanti
riflessioni sulla vita di Francesco, ma anche sulla vita contemporanea.
Commovente la riflessione di Fra Gabriele sulle luci che devono illuminare le ombre della
paura, del fallimento, della solitudine. “A volte, quando siamo al buio, diamo agli altri la colpa
di aver spento la luce, ma se illuminiamo le tenebre impariamo ad aprire la porta al
prossimo.” Perché a volte siamo noi i primi a non volerla accendere quella luce. Per paura di
fallire, per paura del rifiuto. Questo dovrebbe insegnarci ad aprirci al prossimo e a saper
chiedere aiuto.
Quante volte ci si trova a indossare delle maschere che rendono la vita più finta? Questo
accade perché non si ha il coraggio di conoscere se stessi e aprirsi al prossimo. San
Francesco ha invece dimostrato il contrario, perseguendo il suo cammino verso Dio,
spogliato di tutti i suoi averi e di tutte le sue maschere.
Molto affascinante anche la riflessione sulla croce, che non va interpretata solo come luogo
di dolore e morte, ma va vista come il luogo di Amore. Al centro della Croce vi è Cristo, e lui
è Amore.
Un concetto da non sottovalutare in occasione della preparazione alla Pasqua e alla luce
della via Crucis tenutasi in Università venerdì 15 Marzo scorso.
In ultimo, dopo i momenti meditativi finali, si è celebrata la Messa nella Cappella dell’Oasi
del Sacro Cuore, dove le Marianne in coro con gli altri collegiali di Milano e Roma, hanno
intonato un brano che forse racchiude l’essenza di questa esperienza.
“Verso le mie lacrime ai tuoi piedi, mio Signore
Vieni e spezza le catene che mi legano lontano da te
Tu sei il mio tutto, sola luce del mio volto
Vero scudo di difesa, canto e la mia mano è tesa verso te.
Se tu non mi parli
Se tu non mi parli
Da chi andrò, Signore
Se tu non mi parli
Amarti mi basta
Mi basta il tuo sguardo
Soccorri il tuo figlio che innalza il suo canto

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Muovi le montagne, muovi le montagne
Credo nel tuo amore e nel tuo nome potente
Muovi le montagne, vinci la mia morte
Tremi la terra davanti al Signor
Davanti al suo splendor.”
Infine, si è visitata la basilica di Santa Maria degli Angeli, ove è stato possibile ammirare la
Porziuncola, annoverata tra i luoghi francescani più importanti in quanto, proprio tra le sue mura,
Francesco accolse la sua vocazione e ottenne il cosiddetto Perdono d’Assisi. Fu peraltro la chiesa
che San Francesco riparò dopo la sua vocazione.
Per concludere, i collegiali si sono rimessi in viaggio verso Milano, partiti con il cuore carico di questa
magnifica esperienza.
A cura di Martina Antonia Montenero

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