Il messaggio più che mai attuale dei classici greci e latini
Nei classici greci e latini possiamo ancora trovare qualcosa che parli di noi e a noi nel 2024? La
risposta della Prof.ssa Cristina dell’Acqua, scrittrice e professoressa di latino e greco, è affermativa
ed è proprio a questo che ha dedicato il libro “Una spa per l’anima”.
Proprio la Prof.ssa Dell’Acqua è stata la prima ospite della colazione letteraria tenutasi nel salone
del nostro Collegio sabato 20 aprile.
Nove capitoli, indipendenti l’uno dall’altro, per ridare vita alle grandi opere della letteratura classica
che ancora oggi possono trasmetterci importanti insegnamenti ed essere una vera e propria spa
per l’anima, come il titolo stesso del libro.
Il primo a lasciarci un grande insegnamento è stato Seneca, che millenni di anni fa parlò di
cambiamenti, ancora oggi una delle sfide più grandi per tutti noi, soprattutto negli anni di profonda
metamorfosi della giovinezza. Appellandosi all’importanza di accettare il cambiamento come
qualcosa di bello da condividere con gli altri, secondo Seneca, per accettare il cambiamento e
vederlo in modo positivo è importante prima di tutto conoscere la propria anima, la propria essenza
e soprattutto andare ogni giorno alla ricerca del proprio daimon. Una volta scoperto quest’ultimo, la
metamorfosi non potrà più fare paura poiché coinvolgerà la sola forma esteriore e lascerà
immutata la nostra essenza.
Il percorso ci conduce poi a Euripide e al mondo del teatro greco, nel quale la platea si sentiva
completamente libera di mostrare le proprie emozioni in pubblico. Questo elemento ha suscitato
una discussione sulla paura di far emergere le proprie emozioni nella società attuale, generata
dall’incapacità di vederci all’altezza nell’attraversare le nostre emozioni e fragilità e dall’abitudine a
metterle in pausa in attesa che queste possano risolversi da sole.
Infine, conosciamo Sofocle e la sua “Antigone”, che mette in scena il conflitto tra un padre fermo
sulle sue convinzioni e una figlia che chiede al padre di cambiare la sua prospettiva e di rinnovarsi.
Un confronto ancora oggi emblematico del rapporto tra genitori e figli, ma anche del rapporto tra
generazioni che oggi fanno fatica a fare squadra aiutandosi a vicenda. L’autrice ha sottolineato
quanto questo conflitto tra generazioni sia naturale e abbia da sempre fatto parte della natura
dell’uomo ma è nel confronto (da “cum”, quindi in ogni modo insieme) che si può sempre imparare
qualcosa ed evitare che due schieramenti opposti siano incapaci di trovare un punto di incontro.
Abbiamo fatto un viaggio lungo migliaia di anni per poi scoprire che, a guidare l’agire umano,
rimangono sempre le stesse emozioni e le stesse passioni.
A cura di Sara Terenziani
Comincia la discussione