Uno dei borghi più antichi d’Italia, patrimonio dell’UNESCO dal 2008, è la città lombarda scelta per la Scorribanda dell’Associazione M.E.A. dello scorso 9 novembre, Sabbioneta.
Sabbioneta, un piccolo gioiello della provincia di Mantova, è stata edificata in soli trentacinque anni per volere del lungimirante mecenate Vespasiano Gonzaga, che successivamente ottenne il titolo di duca. La sua visione ambiziosa diede vita a un progetto urbanistico ispirato ai principi del Rinascimento, rendendo questo borgo un esempio straordinario di città ideale dell’epoca. Sette sono i luoghi da visitare, aperti al pubblico, che portano ogni anno turisti da tutta Italia, e non solo, a passeggiare in questa insolita cittadina della Lombardia.
La giornata culturale fuori porta ha preso il via con l’arrivo delle Marianne in Via Giulia Gonzaga. E, dopo aver esplorato le prime curiosità del paese, il gruppo si è diretto al ristorante per il primo momento conviviale della giornata. Tra tortellini di zucca e Sbrisolona (ndr dolce tipico a base di mandorle), il gruppo ha potuto assaporare la cucina gastronomica locale. Il pranzo, inoltre, è stato un momento di condivisione, nelle due tavolate, dove Marianne di diverse generazioni hanno potuto raccontarsi e confrontarsi, come una volta.
La giornata è proseguita con la visita guidata di Sabbioneta, dove siamo state avvolte dalla storia del Borgo e dal sogno realizzato del Gonzaga, dando voce a personaggi, che un tempo, di questa città, erano i signori.
Da Palazzo Giardino con i suoi due ampi viali, Vespasiano ci ha accolto nella sua dimora dedicata all’otium dove ci siamo immerse nella sua vita privata, tra sale importanti e affrescate.
A seguire, ci siamo dirette al Teatro all’Antica, struttura realizzata dal suo architetto di fiducia, Antonio Scamozzi. L’edificio è il primo esempio europeo di teatro stabile, con il loggiato corinzio interno. All’interno, poi, si scorgono scene preziosamente decorate e vedute paesaggistiche di Roma, in onore al caro mito romano voluto dal duca committente. Non solo il teatro, ma tutta la città di Sabbioneta trae ispirazione dai modelli classici, così come recita l’iscrizione in lettere capitali che si ripete per quattro volte lungo la cornice marcapiano posta sulle facciate esterne dell’edificio: “ROMA QVANTA FVIT IPSA RVINA DOCET” (Ndr Quanto grande sia stata Roma, la stessa [sua] rovina [lo] insegna), a dichiarare al colto visitatore il legame profondo e addirittura la matrice creativa tra Sabbioneta e Roma.
La visita è poi proseguita verso il Palazzo Ducale, sede politica e amministrativa di Sabbioneta, ricostruito dopo un incendio del 1559. Qui, tra la Galleria degli Antenati, la biblioteca e la saletta dei Dardi, il gruppo ha potuto scoprire i simboli del potere e della storia della famiglia Gonzaga, tra i quali lo stemma conferitogli da re Filippo II di Spagna.
A conclusione del tour, nella Chiesa della Beata Vergine Incoronata, abbiamo ammirato le spoglie di Vespasiano, della moglie Anna d’Aragona e dei loro figli, circondate da eleganti decorazioni settecentesche a trompe-l’œil.
La visita a Sabbioneta si è conclusa lasciando negli occhi delle Marianne l’immagine di una città unica, un luogo in cui convivono diverse anime: di città militare e residenziale, di corte rinascimentale e di villaggio rurale.
Sabbioneta è la testimonianza vivente del sogno di Vespasiano Gonzaga, un sogno che continua a incantare chiunque ne percorra le vie e ne ammiri la bellezza senza tempo.
A cura di Anna Semolini
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